lunedì 18 novembre 2013

Quando chiedere aiuto


Quando chiedere aiuto

La sofferenza rappresenta un importante segnale di allarme, e come tale, va ascoltata e non trascurata. Può trattarsi di una sofferenza antica, che ha sempre fatto parte del nostro essere, o di un malessere dovuto a una nuova fase della vita (un trasferimento, diventare genitori, un lutto, una separazione, il pensionamento). Altre volte emerge un sintomo, un attacco di panico, una fobia, un disturbo psicosomatico, a cui è difficile dare significato.

Decidere di chiedere aiuto a uno psicologo o a uno psicoterapeuta può essere una scelta difficile e sofferta. A volte, a causa di pregiudizi e disinformazione, si teme che di essere etichettati come “pazzi” o che lo psicologo ci possa spingere a far cose che non vogliamo. Tuttavia strategie quali la passività, la rassegnazione, la fuga, non risolvono i problemi ma, piuttosto, li amplificano, provocando un aumento del disagio.

Rivolgersi a uno specialista e impegnarsi nel cambiamento di sé è un'azione possibile. Un’azione che mira a riappropriarsi del diritto di essere felice e vivere appieno la propria esistenza.

Chi chiede aiuto a un esperto ha già percorso la metà del cammino di cambiamento poiché è diventato consapevole del problema e ha deciso di affrontarlo.

 
Possibili ambiti d’intervento
Problemi di autostima e insicurezza
Difficoltà di relazione e di comunicazione
Disturbi d’Ansia e Panico
Orientamento sessuale e identità di genere
Difficoltà legate a cambiamenti di vita (lutti, separazioni, trasferimenti, diventare genitori, pensionamento)
Difficoltà a riconoscere, esprimere, gestire le emozioni
Disturbi dell’Umore, Depressione

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