Quando
chiedere aiuto
La sofferenza rappresenta un importante segnale
di allarme, e come tale, va ascoltata e non trascurata. Può trattarsi di
una sofferenza antica, che ha sempre fatto parte del nostro essere, o di un
malessere dovuto a una nuova fase della vita (un trasferimento, diventare
genitori, un lutto, una separazione, il pensionamento). Altre volte emerge un
sintomo, un attacco di panico, una fobia, un disturbo psicosomatico, a cui è
difficile dare significato.
Decidere di chiedere aiuto a uno psicologo o a uno
psicoterapeuta può essere una scelta difficile e sofferta. A volte, a
causa di pregiudizi e disinformazione, si teme che di essere etichettati come
“pazzi” o che lo psicologo ci possa spingere a far cose che non vogliamo.
Tuttavia strategie quali la passività, la rassegnazione, la fuga, non risolvono
i problemi ma, piuttosto, li amplificano, provocando un aumento del disagio.
Rivolgersi a uno specialista e impegnarsi nel
cambiamento di sé è un'azione possibile. Un’azione che mira a riappropriarsi
del diritto di essere felice e vivere appieno la propria esistenza.
Chi chiede aiuto a un esperto ha già percorso la metà
del cammino di cambiamento poiché è diventato consapevole del problema e ha
deciso di affrontarlo.
Problemi di autostima e insicurezza
Difficoltà di relazione e di comunicazione
Disturbi d’Ansia e Panico
Orientamento sessuale e identità di genere
Difficoltà legate a cambiamenti di vita (lutti, separazioni, trasferimenti, diventare genitori, pensionamento)
Difficoltà a riconoscere, esprimere, gestire le emozioni
Disturbi dell’Umore, Depressione
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